Quando il caldo aumenta ed entrano in funzione i condizionatori, questi possono essere una grande fonte di sprechi energetici. L’accensione in massa dei condizionatori in tutta Italia non solo mette sotto stress la rete elettrica nazionale, ma comporta anche una spesa importante per imprese e famiglie. Ogni estate gli italiani spendono in media 410€ per l’energia utilizzata dai condizionatori. Tuttavia esistono degli accorgimenti che possono aiutarci a ridurre di molto i costi, vediamone alcuni tra i più efficienti in termini di risparmio.

Quale condizionatore comprare
Il condizionatore più adatto per le nostre esigenze deve essere prima di tutto idoneo al locale in cui verrà applicato. Si può scegliere tra un impianto fisso, costituito da un’unità esterna collegata ad una o più unità interne (monosplit o multisplit), o ancor meglio un impianto di climatizzazione canalizzata, molto più efficiente e conveniente. Gli impianti fissi, poi, rispetto a condizionatori portatili, a parità di freddo ceduto all’ambiente consumano meno e sono meno rumorosi: in genere, una macchina split di classe energetica D è più efficiente di una portatile di classe A.
Per ottimizzare l’acquisto e scegliere il climatizzatore più adatto è fondamentale saper valutare la potenza effettivamente necessaria per l’ambiente in cui verrà utilizzato. La potenza non è solo correlata alle dimensioni del locale, ma anche all’esposizione dell’edificio, al livello di isolamento dei muri e del tetto, alla presenza di apparecchiature: un impianto sovra o sottodimensionato può creare problemi di eccessiva o insufficiente potenza e di inefficace deumidificazione.
In molte località ed edifici ben costruiti, potrebbe essere interessante l’installazione di pompe di calore (le migliori aria-acqua) che, oltre a rinfrescare nei periodi estivi, possono riscaldare durante le stagioni intermedie. Noi di Effeci Impianti ti aiutiamo a capire quale è la migliore tecnologia per le tue esigenze e la relativa spesa di acquisto e installazione.
Evitare sprechi
Grazie alle nuove energy label è ancora più semplice scegliere l’apparecchio meno energivoro e più efficiente in termini di consumi e di resa.
I condizionatori moderni sono ormai tutti dotati di tecnologia inverter. Si tratta di una tecnologia che permette di adattare il regime di funzionamento del compressore alla temperatura reale della stanza – più freddo serve (stanza con finestre socchiuse e tante persone dentro) più va forte, meno ne serve (stanza chiusa con due persone) più va piano – e quindi di ridurre i consumi elettrici: fino al 30% su otto ore di funzionamento continuo.
Inoltre, calibrando l’emissione del freddo o del caldo sulla base della necessità dell’ambiente, la tecnologia inverter stabilizza la temperatura, che varia in questo modo solo di 0,5°C intorno a quella impostata, contro i circa ±2°C dei classici condizionatori on/off.
È preferibile, infine, acquistare un condizionatore con il funzionamento in corrente continua (DC) invece che in corrente alternata (AC): è più silenzioso e soprattutto riduce gli sprechi energetici.
Respirare meglio
È opportuno considerare anche il sistema di filtraggio che oggi può essere molto evoluto: l’aria, infatti, viene reimmessa nell’ambiente sia raffrescata che purificata da batteri, pollini e acari della polvere (la quantità d’aria che un climatizzatore può trattare, espressa in metri cubi/ora, indica quante volte l’aria presente nella stanza viene pulita e deumidificata).
Inquinare meno
I vecchi condizionatori utilizzavano gas refrigeranti – CFC (clorofluorocarburi) e HCFC (idroclorofluorocarburi) – responsabili della riduzione dello strato di ozono (il famoso buco) e dell’aumento dell’effetto serra: se dovete smaltire vecchi impianti, consegnatelo alla piattaforma comunale o alla società incaricata dal Comune, preavvisandoli del rischio. Oggi vengono usati gli HFC (idrofluorocarburi), privi di cloro e innocui per l’ambiente: tra questi, il nuovissimo R32 che garantisce elevate performance con un impatto ambientale ridotto.
Una volta a casa
Scelto il condizionatore che più fa per noi, prestiamo ora attenzione al suo utilizzo: l’impianto serve per creare artificialmente condizioni di umidità e di temperatura di benessere. Per stare bene, il tasso di umidità relativa, principale responsabile del senso di disagio che si avverte durante le giornate afose, deve oscillare tra il 40-60% e la temperatura interna non dovrebbe oltrepassare i 27°C di giorno e i 25° C di notte, più in generale, non superare mai un salto termico di 7°C tra temperatura interna ed esterna. Usare il condizionatore male non causa perdite solo per il portafoglio e per l’ambiente, ma rischia di danneggiare anche la salute (raffreddori, colpi di freddo, dolori, choc).