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Termostati smart: cosa sono e quanto si risparmia

termostati intelligenti

Tado, Google Nest e Netatmo sono solo alcuni dei modelli di termostati smart presenti sul mercato: costano poco e promettono risparmi super.

Come funziona un termostato

Il termostato è uno degli oggetti tecnologicamente più “semplici” che possano esistere: un orologio, un termometro e un interruttore fanno si che la caldaia sia accesa in una determinata fascia oraria se la temperatura è più bassa di quella preimpostata dall’utente. La cosa vale ovviamente per chi è dotato di riscaldamento autonomo, ed è quindi in possesso di un termostato capace di regolare l’accensione o lo spegnimento della propria caldaia.

La regola che tutti gli installatori di caldaie consigliano di seguire per risparmiare è semplice: evitare continue accensioni e spegnimenti, ma tenere una temperatura standard di circa 20° aumentandola solo nelle fasce orarie dove richiesto, ma non di troppo. Così facendo la caldaia, al minimo regime, rende molto di più di una caldaia che funziona ad alta temperatura. Un cronotermostato, questo è il nome corretto, non è altro che un interruttore regolato da due parametri, un banale interruttore che da alla caldaia lo stato di “accesa” o “spenta”.

I termostati intelligenti, per quanto possano essere connessi al cloud, tarati sugli usi e sui consumi degli utenti e tecnologicamente avanzati non possono sfuggire a questa banale regola: l’unico comando che possono dare alla caldaia è “acceso spento”. Come fanno allora a generare risparmio?

Tado promette il 31% di risparmio sui costi di riscaldamento

Il primo sistema smart per la gestione del riscaldamento è quello prodotto dalla startup tedesca Tado. Tado è un piccolo box privo di display che può essere installato su tutti i modelli di caldaia europei e italiani: i produttori di Tado dichiarano che il 95% dei loro utenti è in grado di installare Tado in autonomia, tuttavia il nostro suggerimento è quello di rivolgersi ad un installatore esperto.

Il principio di funzionamento di Tado è semplice: tramite l’applicazione installata sullo smartphone, sfruttando la geolocalizzazione dei membri della famiglia, Tado elimina la necessità di programmazione del termostato, che alza la temperatura mentre un componente della famiglia sta tornando a casa e la abbassa quando l’ultimo componente della famiglia esce di casa. Il tutto aggiungendo una compensazione basata sul meteo, dato a cui attinge sempre da internet.

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Tado segue praticamente la regola degli installatori: c’è una temperatura di base preimpostata che viene mantenuta, ma al posto di avere una fascia oraria fissa di accensione o spegnimento Tado “spia” i componenti del nucleo famigliare e decide quando serve la caldaia accesa e quando invece serve spegnerla. Spesso e volentieri infatti la programmazione del termostato è “standard” e non reagisce agli eventi, Tado invece può sapere se per caso una sera la famiglia è fuori casa (magari a cena) o se per caso, causa malattia, una persona non va al lavoro e resta a casa tutto il giorno.

Google Nest, il più bello da vedere, impara le abitudini

Google Nest Learning Thermostat, creato dall’ex Apple Tony Fadell, è sicuramente l’emblema dei termostati smart. È da poco arrivato anche sul mercato italiano nella sua terza generazione: più sottile, elegante e raffinato, grazie anche all’ampio e nitido display. Un po’ come Tado anche Google Nest spinge molto sul risparmio: “Addestratelo bene e la vostra bolletta si alleggerirà del 20%”.

Google Nest Learning Thermostat è stato progettato per adattarsi ai sistemi di riscaldamento europei. Dispone di Heat Link, un piccolo dispositivo intelligente che si collega ai sistemi di riscaldamento vecchi e moderni, ad esempio:

– Caldaie a gas (incluse quelle a condensazione)
– Caldaie a olio
– Caldaie a biomassa
– Pompe di calore (solo riscaldamento)
– Sistemi di riscaldamento a pavimento
– Sistemi OpenTherm.

Google Nest, un prodotto decisamente sofisticato rispetto ad un normale termostato programmabile grazie a un triplice sensore per la temperatura e a sensori di moto e luminosità capaci di tracciare l’attività nella stanza (in pratica capisce se sei in casa), si basa anche lui sull’apprendimento delle abitudini, ma rispetto a Tado cerca di sfruttare esclusivamente i suoi sensori e non la geolocalizzazione. Il successo di Nest è dovuto ad un mix tra semplicità e design: tramite la manopola e il display basta impostare la temperatura desiderata per i primi giorni, alzandola o abbassandola quando serve, fino a quando il termostato non avrà capito quali sono le tue esigenze.

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Google Nest ha diverse funzionalità interessanti, oltre al classico controllo remoto: capisce infatti quanto tempo ci mette il riscaldamento della casa ad arrivare ad una determinata temperatura partendo da una temperatura di base e, sfruttando questi dati, riesce a gestire al meglio le accensioni e gli spegnimenti.

Netatmo, display e-ink e controllo remoto

Il termostato realizzato dalla francese Netatmo disegnato da Philippe Starck è probabilmente il modello più semplice del lotto, anche se utilizza pure lui un sistema predittivo basato sui comportamenti degli utenti.

Con un display e-ink e una linea molto bella il termostato Netatmo non è altro che un normale termostato programmabile che offre tre funzioni esclusive: la possibilità di controllo remoto, un algoritmo di autoprogrammazione in base alle correzioni fatte dal consumatore rispetto alla programmazione di base e la possibilità di collegarsi alla centralina meteo Netatmo, un sensore molto più accurato di quello presente negli altri termostati e soprattutto posizionabile in un altro ambiente.

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Si risparmia perché si capisce dove si sbaglia

Dal punto di vista pratico un termostato smart e un termostato programmabile fanno la stessa cosa, ma il termostato smart ha sicuramente delle frecce in più al suo arco. Prima di tutto permette una gestione remota, e la cosa può essere utile se si dimentica di accendere il riscaldamento o di spegnerlo, ma soprattutto permette una programmazione più fine e dinamica di quella che solitamente viene fatta con un normale termostato programmato, magari sistemato all’inizio dell’inverno e poi raramente toccato. Grazie alle app, un termostato smart aiuta anche a capire quando si consuma di più e perché, sensibilizzando l’utente sulle sue abitudini sbagliate in termini di riscaldamento. Le persone attente, anche con un termostato da pochi euro, possono riuscire a raggiungere ottimi risultati in termini di risparmio e efficienza, per i più pigri l’aiuto c’è. Non dimentichiamoci poi di considerare il fattore estetico: un Google Nest fa sempre la sua bella figura.

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